L’Homo Sapiens e i suoi fratelli di secondopiero.com!

December 19, 2005, 9:35 pm

HomoBlog

Il racconto della settimana online, sempre con un pizzico di ironia.
Nome: Edoardo. Cognome: De Michelis. Segni particolare: donna. Ma come…

Ebbene sì, dietro a questo nome si nascondevano non uno, ma tre “diabolici” cervelli femminili. E il bello è che ci eravamo cascati tutti…
Sono state Giovi, Mariana e Paula a creare questo sito, il trattato sull’evoluzione dell’Homo Sapiens in cui vengono classificati otto utenti di secondopiero.com. Complimenti per l’ingegno! Ecco a chi appartengono questi otto profili:

1- HOMO TROGLODITA (mi è stato chiesto di non rivelarne l’identità…;
2- HOMO HOMUNCULUS (Michele);
3- HOMO HARRAPATUS (Piero);
4- HOMO CONTRARIUS (MIke 78 );
5- HOMO CONCLUDENTIS e SCHERZOSUS (Dodomannaro);
6- HOMO TEORICUS (Andrea);
7- HOMO AGGIORNATUS (il sottoscritto);
8- HOMO INFORMATICUS (Franz).

Avviso per le ragazze: ci stiamo organizzando per la vendetta, sotto la guida dell’Homo Harrapatus… :)
Giovi. ho trovato questo sito di un illustre vostro concittadino, il maceratese Prof.Edoardo De Michelis,mi sembra che dica delle cose assolutamente interessanti sulla eterogeneità dei comportamenti maschili nella nostra società.

E’ autore di un TRATTATO SULL’EVOLUZIONE DELL’HOMO Sapiens che merita di essere letto con molta attenzione

Il trattato sull’evoluzione dell’Homo Sapiens è stato indubbiamente l’evento della settimana. A precederlo tanti post interessanti. Ne voglio sottolineare due su tutti, realizzati dai moderatori delle rispettive sezioni: Andrea in “Come ho scoperto la politica”
Mio padre è stato un socialista lombardiano e intimamente lo è rimasto e come tale ha mantenuto la sua collocazione a sinistra. Il giornale politico che girava per casa era l’Avanti!, primo quotidiano di partito della Storia d’Italia. Il giornale con cui cresco è Il Resto del Carlino con cronaca locale.
Sento parlare di politica dalla bocca di papà da sempre e ancora oggi non manca l’occasione di fare il punto della situazione appena ci vediamo.
Mi appassiono alla lettura fin da piccolo avendo a disposizione a casa una libreria innumerevole di classici e non. Il primo libro letto sono le novelle di Gianni Rodari. Paradossale, ma preferivo alla compagnia di coetanei, una buona lettura, ma questo comunque non è stato mai un problema perchè vivevo in un condominio pieno di ragazzine, tutte bellissime, tutte della mia età. Avevo già un fratello e tante amiche, non dovevo sforzarmi più di tanto. Non sapevo neanche cosa fosse la televisione a quell’età.
In famiglia non abbiamo avuto restrizioni se non per quanto concerne la buona educazione e la religione non è mai stata argomento di discussione perchè credere è stato sempre un fatto intimo, delicato. La fede la “vedo” così, bella nella sua sofferenza. E’ come un sentimento. Condivisibile ma comunque privato.
Cresco e nonostante non mi sia mai esposto, d’altronde ero totalmente privo di idee, vedo che in giro sono “etichettato” per via della figura ingombrante di mio padre. Tanto è vero che ancora oggi mi salutano come il “figlio di….”. All’inizio mi pesava e volevo sfuggire a questo marchio di fabbrica. All’epoca poco più che quindicenne, sono rigido mentalmente e radicale nelle posizioni. Non accetto compromessi, sono razzista, antimeridionale e sopratutto coltivo rancore per la classe contadina che a mio illuminato modo di vedere, “inquina” la mentalità borghese con la loro atavica furbizia. Mio padre non accetta le mie posizioni e affettuosamente (si fa per dire) mi prende in giro per questo. Comunque sono innocuo e coltivo solo gaffes che alla lunga mi rendono simpatico ma inaffidabile. Cresco, vado al liceo, non partecipo mai alle manifestazioni, né ai scioperi perchè li trovo inutili e pretestuosi. Sono isolato nella classe, in prima fila a fianco di un sordomuto con cui non ha mai avuto il piacere di conversare durante le pause. Strano ma la cosa non mi pesa anzi mi sento libero e con un forte senso di autodeterminazione. Non dipendo da nessuno se non da me stesso. I professori mi rispettano per questo anche se alcuni mi detestano accentuando il mio isolamento. Ho uno scontro durissimo con la Prof.ssa di Filosofia Marinozzi, che poi andrà ad insegnare allo Scientifico di Macerata, sulla questione dell’infallibilità del Papa. Altro episodio da ricordare rimane quando entro da solo ai cancelli, durante uno sciopero, beccandomi gli insulti di centinaia di persone che deplorano la mia scelta. D’altronde sono abituato a stare “solo” e la cosa non mi pesa. Ci sono i libri, i giornali a farmi compagnia. Voglio solo capire e non fermarmi alle apparenze. Lentamente “scopro” il mondo e cambio impostazione del ragionamento. Non parto più dalle conseguenze bensì dalle cause. Cerco di comprendere per quanto possibile il perchè e il per come di quello che succede. Scopro poi che mio padre a livello locale ha fatto cose buone, questo non lo avevo mai riconosciuto e apprezzato. Un vanto per lui è sempre stato l’apertura della farmacia comunale a servizio della comunità. Una scelta rivoluzionaria ben presto imitata da tutti i comuni limitrofi. Siamo nei primi anni ’70. Scopro poi il concetto della politica al servizio della società e il bene comune prima del bene privato. Lo condivido tuttora. Scopro dai racconti di mio nonno materno le sofferenze e le fatiche della classe operaia e l’orgoglio di essere socialisti anche contro l’egemonia del PCI nelle fabbriche e della DC nella società civile. Questo fino a poco fa. Tutto quello che è avvenuto dopo mi riempie solo di amarezza, ma so che non appartiene alla tradizione di un partito laico e riformista che manca terribilmente a questo Paese. Comprendo il significato della dignità del lavoro, principio cardine della carta costituzionale: “L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO”. Un applauso ai nostri padri costituenti. Davvero.
Non ho mai avuto miti o idoli da ammirare, anche se vorrei comunque citare due persone che mi sono sempre state familiari: Sandro Pertini di cui conservo un libro con dedica personale, e Felipe Gonzalez leader socialista che seppe costruire dalle macerie del regime franchista, la Spagna moderna di oggi. Due persone eccezionali e lungimiranti accomunati da una sola, splendida idea.
Ieri sera, girando canale e vedendo inquadrato Morgan su Raidue, non ho potuto fare altro che “fermarmi”. Si trattava della trasmissione “Il Tornasole”.

Seduta al centro è una Claudia Koll che stento a riconoscere. Diversa, invecchiata, protagonista di un cambiamento profondo nella sua vita. Alle domande sul tradimento di (un palloso) Andrea Pezzi (il conduttore) lei cita la genesi, ovviamente bloccando il dibattito. Cosa rispondere ad una che cita la genesi? E alla domanda, rivolta non solo a lei, su quale sia stato, se c’è stato, un uomo che ha avuto un ruolo importante nella sua vita, lei risponde: “Gesù Cristo”.

Non ho seguito fin dall’inizio, ma mi sembra evidentemente che il tema della trasmissione siano le donne, il loro ruolo ieri, oggi, il loro rapporto con gli uomini, con le altre donne.

Ho visto un Andrea Pezzi veramente in difficoltà (peraltro da lui ammesso) a conversare con le ospiti, soprattutto con la seconda, Giovanna (mi sembra) Paoletti, imprenditrice, di cui praticamente mi sono “innamorata”.
Di fronte alle provocazioni, gli stereotipi che le presentano, lei, impassibile, risponde senza generalizzare e parla della sua azienda in cui 35 donne convivono (stranamente) bene tra di loro e con 2 uomini. Forse il merito è della donna che dirige.

Pezzi e un imprenditore presente dicono che in fondo il mondo è come le donne vogliono che sia. La moglie di Tinto Brass dice che le donne alla fine comandano sempre, perchè sono loro quelle che decidono, per esempio, di farsi violentare; perché le donne sono tutte bugiarde, e anche mig…te.

Si tratta di provocazioni, certo, non bisogna scandalizzarsi, ci mancherebbe; perché la donna deve essere pronta ad incassare, replicare, sorridere, discuterne. Ci mancherebbe.
Però io penso che se facciamo così non ci spostiamo mai da quella mentalità un pò maschilista presente nel profondo anche in noi donne (perché è così, perché ci siamo cresciute); io penso che di fronte alle violenze quotidiane e di cui sentiamo tanto parlare in questi giorni, io penso che bisogna prenderle con le pinze queste provocazioni.

Non lo so se c’è un filo conduttore in quello che ho scritto, probabilmente no.
Però sono queste le parole che ho ascoltato ieri sera prima di addormentarmi e che mi sono rimaste in mente e su cui mi è venuto da ragionare.

Se avete visto la trasmissione e avete qualcosa da dire, e se anche non l’avete vista, ma avete qualcosa da dire lo stesso..

Concludo con alcuni pensieri pronunciati da donne presenti alla trasmissione, che mi incuriosiscono ma inquietano anche.

“Da alcuni studi risulta che le donne intelligenti e forti non si sposano”

“Le donne sono come le tigri, vogliono un domatore per poi sbranarlo”
wink

Due post da applausi.
Bella anche la discussione aperta “In Piazza” da fran su “Di Canio e il saluto romano”,
il saluto fascista è stato preso dalla tradizione romana, e sinceramente se devo scegliere mi vergogno più della dc che del fascismo, con questo non voglio dire che il fascismo sia stato un bene per l’italia, ma tra un regime apertamente antidemocratico e uno pseudo democratico preferisco il primo, almeno so chi mi governa…
mentre nessuno riesce a star dietro a Franz e il suo capitolo II sulla finanza italiana. :)
Capito qua e leggo dei premi “MF COMPANY AWARD”. Cacchio, chi saranno i vincitori al top della finanza e dell’economia?

Poi trovo un nome nella lista.

Mhhhh… fammi un po’ vedere…

TELECOM ITALIA (Ultimo anno)

https://i0.wp.com/img225.imageshack.us/img225/457/telecomitalia8kf.gif

PIRELLI (Ultimo anno)

https://i0.wp.com/img225.imageshack.us/img225/1561/pirelli9se.gif

Cacchio!

Tutto questo mentre al “Bar dello Sport” hanno già aperto 19 pagine per organizzare la sfida 11 vs 11 tra un mare di polemiche e mancano solo pochi minuti all’inizio del primo raduno online. Altra bellissima idea del nostro Ambassador. ;)

by Matteo Zallocco


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