A Pioraco: in viaggio con Paolo Rumiz

August 21, 2006, 12:01 am

Con l’estate tornano i viaggi del giornalista Paolo Rumiz. Nel 2001 ha percorso in bicicletta, insieme al vignettista Francesco Altan ed a Emilio Rigatti, i quasi 2000 Km che separano Istanbul da Trieste. Nel 2002 ha girato l’Italia in treno per 7480 Km, come la Transiberiana dagli Urali a Vladivostok, in compagnia delle vignette di Altan e dell’attore e regista Marco Paolini. Nel 2003 ha attraversato 6 nazioni andando da Fiume (Croazia) fino in Liguria lungo i 3000 Km delle Alpi. Il 2004 è stato l’anno della barca a vela, sulle rotte della Serenissima, da Venezia a Lepanto.Nel 2005, assieme a Moni Ovadia e alla fotografa Monika Bulaj, è partito da Torino per raggiungere Gerusalemme. Sono numerosi i km attraversati da Paolo Rumiz. Viaggi estivi decisamente diversi dalle esperienze più comuni dei turisti moderni. Perchè per Rumiz il racconto non sta solo nei luoghi che visita, ma anche e soprattutto nel viaggio. Un viaggio lento, tra le persone, una esperienza vissuta osservando e raccontando non solo le mete raggiunte ma anche le strade percorse, i panorami che si vedono intorno, il tempo che si trova, i compagni di viaggio, gli incontri casuali, ciò che si mangia, con chi, come e dove s’è dormito il giorno prima.

Negli ultimi anni ci ha abituati a mete che abbiamo tutti sognato dopo le sue letture e hanno alimentato la nostra fantasia. E quest’anno via per gli Appennini italiani in compagnia di una Topolino del 56, che viene chiamata affettuosamente Nerina. Non vi perdete le sue riflessioni di qualche giorno fa sul sesso della sua quattroruote FIAT. Con lei Rumiz ci porta attraverso strade a rottadicollo, in giro tra tornanti, salite e discese, boschi e dirupi, eremi e vallate, vecchie case di pietra. Tante le tappe fino ad oggi raccontate ogni giorno sulle pagine di Repubblica. Attendevo il suo arrivo nelle Marche, la mia regione. “Evviva le Marche -scrive il giornalista- e i marchigiani. Mai diffidenti, e sempre impegnati in appassionate partite a briscola.” Rumiz si è fermato nel pesarese a Fonte Avellana e nel maceratese a Pioraco a cui ha dedicato la sua undicesima tappa: Dove Dio è forestiero. Pioraco, il paese dai nomi più pazzi d’Italia.

…….l’abitacolo ricomincia a far acqua, viaggia quasi alla cieca finché, in fondo a una gola da assalti alla diligenza, in bilico su una cascata, appare Piòraco, sconosciuto borgo medievale che fa carta da sette secoli e la grazia dell’Onniponente ha risparmiato dalla furia dei geometri. Le sorprese cominciano subito. Nel bar sento chiamare una donna “Zobeide”. Poi sbuca un “Radames”. Troppe, due stranezze in una volta. “Ma come, non lo sapeva?”, mi dicono. “Questo è il comune dai nomi più pazzi d’Italia. Vuole sentirne? Brunaldo, Anarchino, Aulo. Ne vuole altri? Guelfo, Pluvio…”. Chiedo dove li hanno pescati. “Dai libri. Da dove altrimenti? Siamo un paese di cartai, pieno di libri destinati al macero. Lì ci sono gli eroi che hanno acceso la fantasia di generazioni… Il problema era solo convincere i preti a fare il battesimo… con quei nomi senza santi in paradiso…

Come in altre occasioni, leggendo il suo articolo su Repubblica, mi è venuta voglia di ripetere la sua esperienza, partire anch’io, fare quella stessa strada per andare a Pioraco e cercare quel bar, quelle persone, la curva più bella, la penultima, salendo da Monte Lago ad Agolla.

Chi dopo aver letto i suoi reports non ha desiderato fare le sue stesse imprese? Ripeterle? O magari ha sognato altri itinerari?

Tanto per ridere perché non ci inventiamo anche noi improbabili viaggi attraverso la provincia? le rumizzeidi rigorosamente al maceratese?

In tandem da Civitanova Marche a Muccia?. In sidecar da Porto Recanati al Monte Bove.

In deltaplano dai Monti della Laga al Monte San Vicino? A dorso di mulo da Sefro a Sambucheto?

In monopattino da Acquacanina a Potenza Picena?

Fonte: Repubblica.it,Webgol

by giovi


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Giovi, Matteo Zallocco

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